Storia del Capoluogo
Varano e il suo Castello, dalle origini al Novecento
Il nome
Il nome del paese racchiude la sua storia: Varano, infatti, viene dal gentilizio Varius, nome di una famiglia che possedeva terre nella zona allepoca della dominazione romana; mentre de Melegari ricorda il cognome di unimportante dinastia di notai al servizio dei Pallavicino, i signori che governarono Varano per 700 anni.
Lo stemma
Lo stemma del Comune, che presenta una serie di bande rosse in campo giallo con due torri agli angoli opposti, riprende un antico stemma medievale dipinto allinterno della chiesa di Serravalle ed legato alla famiglia Castelletti, insignita del titolo nobiliare da Francesco Sforza, duca di Milano, nel 1463.
Le origini preistoriche
Il territorio di Varano indissolubilmente legato al fiume Ceno che lo attraversa e la cui presenza ha sicuramente attirato, fin dalla Preistoria, insediamenti umani che hanno lasciato numerosi reperti in selce risalenti al Paleolitico, e in ceramica appartenenti alleta del bronzo, ritrovati in localita Groppo Rizzone.
Dai Liguri ai Romani
Nel III-II sec. a.C., le popolazioni stanziate nel territorio erano di stirpe ligure, ma ben presto vennero in contatto con i Celti assorbendone la cultura: di questa influenza danno testimonianza i nomi dei fiumi, Ceno (che ricorda i Cenomani, trib galliche stanziate originariamente in Svizzera) e Taro (da Taranis, il dio del tuono della mitologia celtica), nonch il ritrovamento della necropoli celtica di Maneia, presso Vianino. Sia i Liguri che i Celti furono sopraffatti dallavanzata conquistatrice dei Romani.
Sotto il dominio romano il territorio di Varano venne assegnato a due diverse giurisdizioni, di cui una faceva capo a Veleia e laltra a Parma. A questo periodo si deve soprattutto lampliamento della rete viaria.
L'età longobarda
Dopo il crollo dellimpero romano, in Valceno attestata la presenza dei Goti, mentre dal VI sec. d.C. nella valle si insediarono i Longobardi. In questepoca sorsero diversi monasteri, come quello di Careno, e numerosi castelli nelle frazioni di Riviano, Serravalle, Montesalso, Vianino, Fosio e Castelcorniglio.
A partire dal XI secolo il territorio di Varano diventa luogo di transito per i pellegrini in viaggio verso Roma, che non disdegnano di visitare le pievi locali.
I Pallavicino
La potente famiglia dei Pallavicino govern sul territorio dallXI al XVIII secolo.
I Pallavicino avevano vasti domini feudali che si estendevano dal Po allAppennino: quasi uno stato autonomo. Accanto al potere feudale esisteva per, tra il 1500 e il 1700, anche un sistema comunale, retto da consoli (attestati nei documenti fin dal 1100), deputati, sindaci e altre cariche minori ricoperte dai capi famiglia, che avevano il compito di governare la comunita rurale e rappresentarla di fronte ai feudatari.
Tra il 1405 e il 1452 Varano pass sotto il dominio dei Visconti di Milano, per essere poi riconquistata da Rolando Pallavicino detto Il Magnifico.
Nel 1526, alla morte di Bernardino Pallavicino, il territorio di Varano e il suo castello furono divisi tra due dei suoi figli: Pallavicino e Gian Francesco; dopo di allora il feudo fu suddiviso, non senza molte liti, tra gli eredi di questi.
Lo Stato dei Pallavicino venne soppresso dai Farnese 1588 e i loro possedimenti inglobati nello Stato Farnesiano. I Pallavicino, per, continuarono a mantenere redditizi possedimenti nella zona e ad esercitare privilegi feudali fino alla meta del Settecento, emanando leggi, amministrando la giustizia e nominando podesta, pretori e notai. Nel 1766 si registra una rivolta degli abitanti di Varano contro il podesta nominato dal marchese Uberto Pallavicino, accusato di disonesta e abusi.
XIX-XX secolo
Con labolizione dei diritti feudali seguita alla rivoluzione francese e lintroduzione del Codice napoleonico (1805), a Varano venne nominato il primo maire (sindaco): Luigi Grossardi.
Durante il regno della duchessa Maria Luigia dAustria (1821-1831), il Comune fu assegnato al territorio amministrativo di Borgo San Donnino (Fidenza); in quegli anni le cronache segnalano a Varano la presenza di cospiratori carbonari, i pi noti erano Giovanni e Cassio Gottardi.
Nel 1870 al Comune di Varano vennero aggiunte le frazioni di Vianino e Viazzano, che in precedenza appartenevano, rispettivamente a Pellegrino e a Roccalanzona.
Dopo larmistizio dell8 settembre 1943 sui monti dellalta Valtaro e Valceno cominciarono a radunarsi diverse bande di partigiani, che crebbero dopo lemanazione del bando darruolamento nelle truppe della Repubblica Sociale, nel gennaio del 1944. Durante tutto lanno furono numerosi i rastrellamenti dei tedeschi e le rappresaglie, che culminarono, il 10 gennaio 1945 con leccidio del Dordia: 17 uomini, partigiani, ma anche contadini, operai, studenti, che si erano rifugiati in una casa colonica per sfuggire ai rastrellamenti, furono catturati, trascinati fino al torrente Dordia e qui uccisi; solo due giorni dopo il parroco don Cirio Santi riusc ad ottenere che fossero sepolti.
Nel 1994 il Comune di Varano stato insignito della medaglia di bronzo al valor militare per il contributo dato, durante il secondo conflitto mondiale, alla lotta di liberazione dalloppressione nazi-fascista.
Monumenti
Il castello
Il capoluogo, si sviluppato intorno al castello, posto in posizione elevata e sulla riva sinistra del fiume Ceno. Le origini delledificio sono misteriose: nasce probabilmente su fortificazioni deta romana, ma viene nominato per la prima volta in un documento del 1087 come lascito a Uberto Pallavicino, alla cui famiglia appartenne dallXI al XVIII secolo.
La sua struttura rispetta landamento impervio del terreno, in quanto le sue mura sono abbarbicate alla roccia a strapiombo sul Ceno per garantire maggior solidita alledificio. La fortezza aveva unimportante funzione di controllo sulla valle del Ceno e sulle vie che portavano in Liguria e in Toscana. Nel mastio risiedeva il feudatario, che esercitava il suo potere nei confronti degli abitanti dei dintorni, tenuti a prestare servizi di guardia e sottoposti alle corve; nella torre vi erano il magazzino dei viveri, la prigione e tutto il necessario a resistere a un assedio armato.
Dal 2001 il castello proprieta del Comune e ospita una mostra permanente di soldatini di piombo e la biblioteca comunale ed sede dei pi importanti eventi che riguardano la comunita.
La chiesa
Costruita in origine in stile romanico, fu dedicata a San Martino nel 1453; tra il 1725 e il 1769 sub un rifacimento che la fece diventare a ununica navata, con tre cappelle e laltare maggiore. Gli affreschi della cappella del Santo Rosario, opera del pittore settecentesco Giuseppe Peroni, sono di notevole pregio, cos come laltare maggiore dedicato a San Martino, in barocchetto locale.